Fa tenerezza sentire l’AD di RFI Gentile che improvvisamente, con il risveglio di primavera, si accorge che è possibile viaggiare in un’ora tra Genova e Milano.
Tenerezza perché fino a ieri RFI, per bocca dei suoi preparati ingegneri, escludeva tale possibilità nell’immediato e la prova sul treno della compartecipata Trenord lo aveva dimostrato. Gli stessi “soloni” per il futuro concordavano che si sarebbero dovute affrontare opere (che con il Terzo Valico non c’entrano nulla, ma evidentemente a Gentile non lo avevano detto) puntualmente elencate da Assoutenti e riprese una per una dal presidente di Regione Lombardia Maroni nella conferenza stampa del 28 dicembre 2015.
Posto che il Terzo Valico nella più ottimistica delle previsioni non sarà pronto prima del 2025, queste sono le opere necessarie alla velocizzazione della Genova >< Milano: quadruplicamento dei binari Pavia-Milano (con tempi di conclusione lavori nel 2019 se si aprissero i cantieri entro la fine di quest’anno), riassetto dei nodi di Ronco Scrivia e Tortona (stima conclusione lavori nel 2018 se fossero avviati immediatamente), rifresatura delle gallerie della Succursale per renderle percorribili da elettrotreni ad assetto variabile.
L’AD Gentile fa tenerezza perché presenta obiettivi arcaici come tecnologicamente avanzati e forse non sa che Hyperloop sta progettando di collegare in 8 minuti (altro che ora) Vienna a Bratislava distanti tra loro 70 km il che vorrebbe dire Genova >< Milano in un quarto d’ora.
L’AD Gentile invece suscita rabbia perché continua a rinviare il suo incontro in Liguria come aveva promesso per mettere mano ai tappi presenti sulla rete ferroviaria ligure e su una storia di appalti andati a male tra mafia e imprese fallite.
E’ di oggi la notizia che i tecnici che stanno lavorando al raddoppio Andora – San Lorenzo non ricevono lo stipendio da 5 mesi e che quest’opera (che la Liguria attende da 50 anni) slitterà ulteriormente nel cronoprogramma.
L’AD Gentile suscita rabbia perché i pendolari liguri stanno sopportando disagi enormi dovuti all’imperizia di questa controllata di Ferrovie dello Stato Italiane che dovrebbe intervenire per mettere un po’ d’ordine in un management più proteso a farsi misurare sulle banalità del momento per altro retrò che sulla capacità di risolvere i problemi.
I lavori al nodo di Genova scontano ritardi di anni e incerto destino sulla loro conclusione. Le stazioni genovesi da un decennio sono un cantiere desolato e non concluso. La linea per Roma presenta criticità enormi e colli di bottiglia inqualificabili che limitano la velocità e che RFI non affronta come dovrebbe. La Genova >< Acqui (l’unica linea attualmente percorribile dai grandi container diretti verso il nord) è classificata come una delle 10 peggiori linee ferroviarie italiane e la frana di Mele attende i lavori da oltre 10 anni.
Per colpa di RFI i cittadini liguri viaggiano alla velocità media più bassa d’Italia e sulla Genova >< Milano ancora per anni si viaggerà lenti e accodati ai treni suburbani di Trenord.
Di cosa sta dunque parlando l’AD Gentile? Un colpo di caldo o un enorme autogol? Del rilancio di FSI come azienda italiana di mobilità, Gentile che mente, gentilmente potrebbe essere destinato ad altro?