Oltre 500 persone questa mattina hanno manifestato davanti a Palazzo Tursi, alla Prefettura e alla sede della Regione Liguria chiedendo di vedere riconosciuti i propri diritti a cinque mesi dal crollo di Ponte Morandi: “Attraverso questa mobilitazione gli abitanti ai confini della zona rossa sono riusciti a riaccendere i riflettori sulla propria condizione” spiegano Stefano Salvetti, Presidente del CLCU – Coordinamento Ligure Consumatori e Utenti e di Adiconsum Liguria, e Rosanna Stifano, Presidente di Assoutenti Genova, che insieme al Presidente del Comitato Fabrizio Belotti hanno incontrato il Sindaco e Commissario Bucci, il Prefetto Fiamma Spena e il Presidente della Regione Toti.
Novità positive sono emerse dal primo incontro: “Bucci ha assicurato che verranno installate nell’area centraline per monitorare la qualità dell’aria e ha garantito il coinvolgimento dei cittadini e delle associazioni dei consumatori ai tavoli tecnici che si occuperanno di salute e dei lavori di demolizione, ricostruzione e riqualificazione del bacino territoriale ” spiegano Salvetti e Stifano. Dal punto di vista delle risorse per gli indennizzi, invece, il Sindaco Commissario non si trova nelle condizioni di garantire ancora nulla.
Buono anche l’esito dell’incontro con il Prefetto, che ha ascoltato con grande attenzione la delegazione e quanto le è stato riferito approfonditamente circa la situazione di questi cittadini, impegnandosi a riferire al Governo e ai ministri competenti.
Infine si è svolto l’incontro con il Presidente Giovanni Toti in Regione: “Questa terza audizione non era programmata ma il Presidente ha accolto la nostra proposta di incontro e gliene siamo grati” dicono Salvetti e Stifano. “Dopo l’estensione delle tutele previste dal PRIS (programma regionale infrastrutture strategiche), approvate all’unanimità dal Consiglio Regionale lo scorso 21 dicembre, il Presidente ha ancora una volta mostrato vicinanza e attenzione alle esigenze degli abitanti ai confini della zona rossa”.
“A questo fine – concludono – si è impegnato a valutare gli strumenti da impiegare per tutelarne i diritti e a mantenere aperta un’interlocuzione col governo per trovare le risorse necessarie”.
Gli abitanti della zona immediatamente adiacente alla zona rossa chiedono un rimborso che permetta loro di trasferirsi per tutta la durata del cantiere, non dissimile dal contributo per la sistemazione autonoma già concesso agli sfollati.