La lettera di Assoutenti per richiedere eguaglianza di diritti
Genova, 05/03/2020 – I cittadini colpiti dalle conseguenze del crollo di Ponte Morandi rimasti finora esclusi da qualsiasi forma di indennizzo e ristoro devono veder finalmente rispettati i loro diritti. E’ questo il senso della lettera che nel pomeriggio di ieri il Presidente di Assoutenti Furio Truzzi ha fatto pervenire al Commissario per la Ricostruzione del Viadotto Polcevera e Sindaco di Genova Marco Bucci, al Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, all’Assessore al Bilancio del Comune di Genova Pietro Piciocchi e all’Assessore Regionale Giacomo Giampedrone, ai capigruppo del Consiglio Comunale di Genova e del Consiglio Regionale Liguria e infine a tutti i parlamentari liguri.
“Nella gestione delle tutele e dei sostegni ai cittadini colpiti dal crollo del ponte Morandi è drasticamente venuto meno il principio di eguaglianza dei diritti” scrive Truzzi. “Come era giusto, è stata data priorità ai parenti delle vittime, agli sfollati, ai residenti della zona arancione… ma ci si è fermati lì”. “Esiste invece un nutrito gruppo di famiglie e di cittadini e di imprese residenti nella cosiddetta zona gialla – prosegue il Presidente di Assoutenti – che sono rimasti ‘esclusi’ appunto dal principio di eguaglianza dei diritti e che vanno assolutamente ricompresi nelle tutele sin qui esercitate”.
Assoutenti chiede che, secondo il principio di proporzionalità e adeguatezza, vengano indennizzati e/o ristorati anche gli “esclusi”. Una richiesta semplice, giusta e doverosa a cui si aggiunge la proposta della modalità di lavoro da seguire, ovvero quella dell’avvio di un tavolo di confronto – garantito dalle Istituzioni – con Società Autostrade, in accordo diretto con gli interessati. “Questo consentirebbe di evitare tempi lunghi per la materiale erogazione degli indennizzi – spiega Furio Truzzi – e complicazioni di ordine tecnico burocratico rispetto ai PRIS e agli altri strumenti posti in essere dalla legge sul ponte Morandi”.
Assoutenti condivide l’attuale comune battaglia di limitazione del contagio da coronavirus covid19 e comprende le priorità che si stanno delineando per fronteggiare l’epidemia, ma al contempo desidera con questo appello richiamare l’attenzione su un problema fondamentale di eguaglianza dei diritti delle persone in questo Paese: “gli stessi diritti – si legge nella lettera – che tutte le parti sociali, giustamente, stanno ora invocando affinché il governo e del nostro Stato e istituzioni forniscano risposte non solo alle zone rosse di Codogno e Vò, ma a quelle arancioni, gialle e a tutto il paese”.