MULTE SUI DEPURATORI: pagheranno i cittadini? Assoutenti dice NO!

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La Liguria dovrà rendere conto all’Unione Europea dei depuratori delle acque che non ha realizzato e dovrà pagare una sanzione che scatterà dal primo gennaio del 2016, pari a 18 milioni di euro.  In base ai controlli, erano già in infrazione Rapallo, Recco e il ponente ligure con il comprensorio dell’albenganese. A Rapallo i lavori non sono neppure iniziati, per Recco è cominciata solo la prima fase e non è partito neppure il cantiere del depuratore del Centa, quello del comprensorio ponentino Borghetto-Albenga.

L’intoppo però non è dettato, come accade quasi sempre, dalla mancanza di fondi. La Liguria, infatti, da 6 anni ha a disposizione 33 milioni e mezzo da investire in sistemi fognarti e impianti di depurazione. Ad ora ha speso poco più di 300 mila euro, una miseria in confronto a quello che aveva a disposizione e con scarsi risultati. Già 3 anni fa, ad agosto 2012, la Corte di Giustizia Europea aveva emesso una sentenza di condanna dell’Italia per gli impianti di raccolta e depurazione delle acque reflue. Da allora, però, nulla è stato fatto ed oltre al danno, c’è anche la beffa: a pagare rischiano di essere i cittadini, che dovrebbero ammortizzare i 18 milioni con un aumento sulle bollette pari a 11,4 euro per ciascun abitante della Liguria.

Per evitare che vengano messe ancora una volta le mani nelle tasche dei consumatori, Assoutenti si sta preparando con i suoi uffici legali per intraprendere iniziative specifiche contro gli amministratori burocrati che hanno determinato questo sfascio, invitando gli utenti a non pagare il contributo in bolletta relativo al mancato adeguamento dei sistemi di depurazione e frutto dell’inadempienza governativa.