Creme solari a basso impatto ambientale: come scegliere le migliori

Oltre alla giusta protezione da raggi UVB e UVA, quando compri una crema puoi pensare anche all’ambiente.

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Scegliere una crema solare non è mai semplice: i fattori a cui stare attenti sono molti e importanti perché hanno a che fare in primo luogo con la nostra salute. Ma le creme solari possono avere un grosso impatto anche sull’ambiente: in questo articolo vogliamo darti tutti gli elementi per porre attenzione anche a questo aspetto quando andrai a scegliere la protezione solare.

Cosa si intende per impatto ambientale di una crema

Le creme solari, come qualsiasi prodotto, hanno un impatto ambientale che inizia con la produzione e finisce con il loro smaltimento.

Quindi, se dobbiamo valutare l’impatto ambientale delle creme solari sono molti i fattori a cui possiamo fare attenzione, spesso anche in base alle nostre sensibilità specifiche. In questo articolo parleremo di produzione e test, di packaging e smaltimento, ma ci concentreremo soprattutto sull’aspetto più caratteristico delle creme solari: ovvero il loro effetto sull’ecosistema marino.

Le creme solari inquinano il mare?

La domanda è sicuramente legittima, soprattutto in alta stagione, quando moltissime persone fanno il bagno tutte insieme: la dispersione di alcuni componenti delle creme può avere un significativo impatto sull’ecosistema marino.

La scienza sta ancora indagando il fenomeno e molti studi sono ancora in corso. Tra i conclusi, ci sono quelli che indicano una correlazione tra alcuni filtri solari e lo sbiancamento dei coralli. Secondo questi studi, almeno una decina di agenti chimici presenti in molte creme in commercio, ovvero oxybenzone, octocrylene, octinoxate più alcuni parabeni, potrebbero, anche in piccole quantità, contribuire allo sbiancamento dei coralli. Le creme contenenti questi elementi sono vietate già da alcuni anni nelle Hawaii e nello stato insulare di Palau.

Sull’effetto dei principali filtri chimici sull’ecosistema marino sono ancora in corso studi, ma in commercio si trovano già molte creme che si dichiarano “amiche dei coralli” con filtri altrettanto efficaci di quelli certificati come pericolosi per la preziosa barriera corallina.

La produzione delle creme solari: test sugli animali e prodotti di origine animale

In Europa evitare di acquistare creme testate su animali è molto semplice, perché l’UE, ha vietato i test sugli animali per i cosmetici (e le sostanze che li compongono) già nel 2009. Se acquisti una crema prodotta da aziende con sede in Unione Europea, quindi, non devi preoccuparti. Fai attenzione solo se compri creme solari in paesi extraeuropei: in genere l’indicazione dei test è riportata anche in etichetta, in alternativa puoi sempre fare una ricerca online con il nome dell’azienda produttrice.

Se ami gli animali, fai caso anche alla lista dei componenti delle creme solari: ne sono spesso usati alcuni di origine animale come cera d’api e miele. Altri componenti, come l’acido stearico e lo squalane (un derivato dello squalene, un tempo ricavato dall’olio di squalo o merluzzo) hanno sempre più spesso delle varianti di origine vegetale.

In ogni caso, se vuoi la sicurezza di acquistare una crema solare che non è stata prodotta sfruttando gli animali, ti basterà selezionare quelle con la certificazione vegan.

Confezioni e smaltimento delle creme solari: anche il packaging influisce sull’ambiente

L’ultimo elemento con impatto ambientale su cui vogliamo farti riflettere è la confezione della tua protezione solare.

Data la loro particolare consistenza, le creme solari hanno dei limiti molto precisi per i loro contenitori, quindi è, per esempio, ancora molto difficile trovare confezioni biodegradabili. Questo però non vuol dire che non esistano creme solari in flaconi in plastica riciclata o in materiali ad alta riciclabilità come il vetro o l’alluminio. Puoi anche scegliere delle confezioni che, una volta finita la crema, puoi riutilizzare per altri scopi.

Se hai letto fino a qui probabilmente non sei una persona che ha bisogno di sentirsi dire di non abbandonare la confezione della crema solare nell’ambiente, ricordati però di controllare sempre le indicazioni sullo smaltimento riportate sulla confezione: alcune parti potrebbero essere conferite in diversi contenitori. E se sei in vacanza ricordati di controllare bene le specifiche sul conferimento soprattutto di plastica e affini: alcuni Comuni hanno piccole ma sostanziali differenze sullo smaltimento dei poliaccoppiati.

Le nostre raccomandazioni per la scelta di creme solari a basso impatto ambientale finiscono qui, ma ti salutiamo con un’ultima, importantissima, indicazione: la protezione dai raggi UVB (e possibilmente anche UVA) è fondamentale e passa dal corretto uso della crema solare con l’SPF (Sun Protection Factor – Fattore di protezione solare) più adatto al tuo fototipo, ma anche dall’evitare l’esposizione nei momenti più caldi della giornata.

Quindi, proteggiti e abbi cura dell’ambiente, noi intanto ti auguriamo una vacanza piacevole e riposante.

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