A pubblicare la notizia è stato “Il Messaggero” pochi giorni fa, eccone un breve estratto, che è stato recentemente ripreso anche da “Il Fatto Quotidiano“
“Solo 48 ore, ovvero due giorni lavorativi per decidere se tenere in portafoglio alcuni prodotti a rischio. Questo il tempo che malgrado le festività, Banca Carige aveva inizialmente concesso ad alcuni obbligazionisti, per revocare la sottoscrizione dei bond. In pratica dal 31 al 4 gennaio.
Ma poi la banca genovese guidata da Piero Montani, unica italiana con Mps a non avere superato gli stress test europei di fine 2014, deve averci ripensato. Così ha concesso agli obbligazionisti un giorno in più per decidere se fare o meno un passo indietro, fino al 5 gennaio”.
E dopo avere spiegato i rischi e il probable motivo dell’Estensione periodo di revoca per obbligazionisti“, il quotidiano romano prosegue: “In ogni caso un giorno in più è utile per i sottoscrittori di bond, anche perché soltanto sul quotidiano Mf (Milano Finanza ndr) si poteva leggere l’avviso pubblicazione del supplemento. Il documento tra le altre cose, mette in guardia che ‘con l’applicazione dello strumento del bail in, i sottoscrittori potranno subire la riduzione, con possibilità di azzeramento del valore nominale, nonché la conversione in titoli di capitale delle obbligazioni, anche in assenza di una formale dichiarazione di insolvenza dell’emittente’”.
Le obbligazioni di cui si parla sono “di quattro differenti tipi, alcune a tasso fisso, altre a tasso variabile, emesse tutte nel 2015 e con scadenza nel 2018”.
A pubblicare nei giorni scorsi la notizia di Carige tra i giornali liguri “Il Secolo XIX“, “Levante News” e “My Tigullio“.
Le associazioni dei consumatori vogliono nuovamente mettere in risalto la notizia, per vedere se sia possibile ottenere un’ulteriore proroga per i risparmiatori.