“Premesso che l’acqua non è una componente accessoria ma vitale per l’intero sistema ambientale, sociale ed economico , essenziale per la continuità della vita anche in questo angolo della Liguria, così bello e così delicato, ci sentiamo nel dovere evidenziare alcuni aspetti”, spiega Gian Luigi Taboga di Assoutenti Savona, consigliere della Camera Commercio delle Riviere di Liguria a tutela dei consumatori.
“Abbiamo vissuto per anni con l’errata convinzione che l’acqua dolce fosse un bene inesauribile, di facile gestione e da fornire quasi gratuitamente; purtroppo l’acqua sarà sempre più scarsa e perfino insufficiente, quindi preziosa e dovrà essere gestita secondo criteri appropriati e non speculativi.
La disponibilità del passato non ha sollecitato la creazione d’invasi atti a garantire scorte per i momenti di grave siccità come quelli che oggi viviamo; le reti di distribuzione non sono adeguatamente interconnesse per garantire un servizio solidale per tutto il territorio, con perdite inaccettabili.
Per una gestione soddisfacente del sistema cresceranno inesorabilmente i costi di gestione che ricadranno, come sempre, sugli utenti/consumatori.
Il sistema di depurazione e di allaccio delle fognature va completato e reso fruibile per l’intero territorio provinciale.
Esistono ancora numerosi utenti che pagano gli oneri di depurazione e da anni aspettano di essere allacciati.
Le acque reflue dei depuratori invece di essere adeguatamente utilizzate finiscono in mare.
Le tariffe dell’acqua potabile sono disomogenee da comune a comune.
Ciò premesso, il conflitto di interessi tra chi gestisce il servizio e chi lo riceve potrebbe ulteriormente inasprirsi e alla luce delle normative esistenti rendersi sempre più necessario l’intervento dell’Autorità Garante ( Arera ) deputata a disporre e far rispettare tutte le norme esistenti per garantire i diritti e anche i doveri concordati tra le parti.
Per l’Ente gestore del servizio acquedottistico esiste infatti l’obbligo di redigere una “carta di qualità dei servizi” in stretta collaborazione con le Associazioni dei Consumatori secondo la legge finanziaria del 2008 n.244 art 2 comma 461.
Purtroppo, anche dopo varie sollecitazioni, le associazioni dei consumatori esistenti sul territorio gestito da APS (ATO Savonese) non sono mai state consultate e direttamente coinvolte nella stesura di tale importante documento, che prevede un necessario e continuo monitoraggio sulla qualità e l’economicità del servizio e una consultazione annuale per un adeguamento della “carta“, apportando le eventuali correzioni dovute a contrasti riguardanti il rispetto delle norme esistenti o per fatti che ne determinino la revisione.
La “Carta di qualità dei servizi” attualmente in vigore manca del passaggio obbligato e indubbiamente collaborativo delle Associazioni dei Consumatori e quindi non è formalmente valida perché non adeguatamente concordata.
Data la precarietà di norme non concordate, può verosimilmente aumentare la conflittualità con polemiche, a volte anche pretestuose, che possono e debbono trovare soluzione ripristinando un clima di fiducia e soddisfazione per gli utenti/consumatori trovando finalmente negli Amministratori locali i garanti responsabili ed istituzionali di atti di interessi generali e ampiamente diffusi.
La “Carta di qualità” sarà un passo decisivo in tale direzione , nel rispetto della norma costituzionale della “sussidiarietà”, sia essa verticale che orizzontale.
Non siamo di quelli che scendono in piazza ma ancora di quelli che si sforzano di continuare ad avere fiducia nelle Istituzioni. Non deludeteci”.